Il lavoro a Roma continua in telelavoro e i nostri collaboratori in giro per il mondo continuano, per quanto possibile rispetto alle regole stabilite dai vari governi, a portare avanti le loro attività.
Questa è la testimonianza che ci arriva dal Senegal, dove le nostre volontarie si stanno impegnano per contrastare la diffusione del Covid-19 tramite delle attività di sensibilizzazione e non solo:
“Ciao a tutti! Siamo Francesca e Agnese, volontarie del COMI, e attualmente ci troviamo a Kaffrine, in Senegal, dove ci occupiamo di un progetto di protezione dell’infanzia e prevenzione dell’abbandono scolastico. Purtroppo, il Coronavirus è riuscito ad arrivare anche qui, cambiando un po’ le cose. Dal mese di marzo, infatti, il presidente ha indetto la chiusura delle scuole e delle frontiere, la sospensione delle manifestazioni pubbliche, il coprifuoco notturno, e ha invitato la popolazione a seguire tutte le indicazioni fornite per la prevenzione.
Non è stato ancora imposto un confinamento totale (come quello in Italia) a causa della difficoltà di attuarlo in questo contesto socioculturale. Il concetto di famiglia qui, infatti, è molto più allargato, i lavori sono spesso completamente informali e molti devono cercare un impiego giornalmente per sopperire ai bisogni primari, inoltre l’impossibilità di conservare gli alimenti comporta la necessità di acquistarli quotidianamente.
Anche noi siamo costrette a rimanere in casa. Abbiamo dovuto sospendere le attività scolastiche e ludiche che ormai facevano parte delle nostre abitudini, per adattarci ad una vita da quarantena.
In vista di questa emergenza, ci siamo adoperate per sostenere le sensibilizzazioni locali sull’importanza dell’igiene e del distanziamento sociale. In particolare, abbiamo installato nel quartiere dove abitiamo delle strutture per il lavaggio delle mani, realizzato striscioni esplicativi in lingua Wolof e utilizzato i social network per promuovere le buone abitudini, sostenuto economicamente la campagna di prevenzione lanciata dalla prefettura per tutto il Dipartimento.
Per quanto ci riguarda, siamo vivendo questa “particolare” situazione in maniera serena, nonostante un pensiero costante vada all’Italia e ai nostri cari. Speriamo davvero che la situazione non peggiori, viste anche le difficoltà sanitarie del Paese, e nel nostro piccolo, cerchiamo di vivere questa esperienza nel migliore dei modi, perché… noi RESISTIAMO anche da qui!”